Costruzione di un pozzo a Mkuru, per la comunità
Acqua
Tanzania

Costruzione di un pozzo a Mkuru, per la comunità

Costruzione di un pozzo a Mkuru, per la comunità
Costruzione di un pozzo a Mkuru, per la comunità

L'area in cui vive la popolazione dei Maasai è estremamente arida tanto che per raggiungere le prime fonti di acqua è necessario camminare decine di chilometri.

Spesso accade che le persone della popolazione Maasai si trovino costrette a bere dagli stagni (acqua non potabile), che sono la causa di molte malattie.

La costruzione del pozzo nel villaggio di Mkuru è il primo passo del progetto Water Roots Project che prevede la costruzione di altri due pozzi rispettivamente nel villaggio di Engikaret e nel villaggio di Madape.

Il progetto è svolto in collaborazione con Radici Globali Aps.

Il progetto

Il progetto è nato dalla volontà di Radici Globali Aps ed Epsilon Onlus di far sorgere una collaborazione al fine di realizzare la costruzione di tre pozzi per salvaguardare la vita della popolazione Masai e dell'ambiente circostante sempre più soggetto a desertificazione.

L'acqua è vita. Questo è il principale obbiettivo del progetto.

Senza acqua è impossibile vivere: da una parte perché è il bene più essenziale per la sopravvivenza di ogni essere vivente, dall'altra parte perché tutte le attività umane necessitano di acqua; quindi, senza di essa, non è possibile mettere in atto nessun miglioramento delle condizioni di vita dei Maasai.

Il progetto, che ha visto la luce nel 2022 nel villaggio di Mkuru, si suddivide in tre parti: la prima consiste nella realizzazione di un pozzo, la seconda nell'installazione di pannelli solari, infine la terza nella creazione di un cisterna al fine di conservare l'acqua.

Beneficiari

I beneficiari del progetto sono i Maasai che vivono nelle zone in cui verranno costruiti i pozzi.

A seguito di un'indagine fatta sul posto (non esistono dati delle autorità governative esclusivamente riguardanti la popolazione Maasai) è emerso che nel villaggio di Mkuru e nei sotto villaggi di Lengasiti, Olepolos e Esilalai, vivono circa 1500 persone di cui circa 600 bambini e bambine.

Budget

Il budget complessivo erogato da Epsilon ammonta a 20.000 €.

Il costo più elevato rispetto ad altri stati africani è dovuto alla necessità di dover scavare centinaia di metri prima di poter trovare l'acqua, essendo una zona montuosa.

Contesto geografico del progetto

La Tanzania è uno Stato dell'Africa orientale che negli anni si è contraddistinto per la sua stabilità politica interna a cui, però, non è mai corrisposto un miglioramento della qualità di vita della popolazione: il 49,1 % delle persone vive ancora al di sotto della soglia di povertà e quasi l'80% della popolazione vive in zone rurali.

Proprio in queste aree, uno dei maggiori problemi è rappresentato dalla mancanza di reti idriche adeguate al fabbisogno giornaliero locale.

In aggiunta a ciò, le condizioni di vita nelle aree della savana sono rese ulteriormente più precarie dall'impatto del cambiamento climatico. Recentemente, gravi siccità hanno colpito la maggior parte del paese portando a grave insicurezza alimentare, scarsità d'acqua, fame e grave carenza di energia.

I Maasai una popolazione nilotica e pur essendo la tribù più conosciuta dell'Africa, non tutti conoscono le condizioni di vita piuttosto precarie in cui vertono. Il loro principale mezzo di sussistenza è sempre stata la pastorizia, solo recentemente si sono aperti all'esercizio dell'attività agricola, il che li ha resi sempre più sedentari e sempre meno dediti alle tradizionali attività di transumanza del bestiame. Sono stati costretti dai colonizzatori a vivere nelle aree più sterili e aride, soggette a siccità periodica e a piogge irregolari in cui è difficile la sussistenza sia per la popolazione che per il bestiame.

Tutto ciò ha inciso in modo fortemente negativo sulle condizioni igienico-sanitarie e sulla sicurezza alimentare della popolazione masai, rendendola maggiormente svantaggiata rispetto alle altre etnie della Tanzania già in condizioni difficili.

* Foto realizzate dal fotografo Stefano Lotumolo, co-fondatore e presidente di Radici Globali APS.

 
img